di riccardo rubegni
Il primo volume della saga BlackSad si chiama “Da qualche parte tra le ombre”, ma nelle tavole di Juanjo Guarnido (Granada, 1967) sono i colori e i giochi di luce che hanno il sopravvento. La luce crea l’ombra, a una pennellata di acquerello chiaro ne sopraggiunge una immediatamente più scura, i volumi si scolpiscono e i personaggi recitano alla perfezione in un mondo reale e immaginario allo stesso tempo. Il noir Blacksad esalta la tecnica dell’artista spagnolo che evolve insieme ai personaggi e ai 5 volumi della serie.
Le radici Disneyane di Guarnido (animatore per il character di Sabor in Tarzan) emergono nella caratterizzazione degli animali antropomorfi protagonisti delle avventure ideate da Diàz Canales, e la loro anima è perfettamente resa dalle sembianze del corrispettivo animale.
Blacksad è una festa per gi occhi del lettore, che se non sarà troppo preso dal proseguire nella storia, riuscirà a perdersi nelle velature, negli spazi bianchi e nel gioco di colori che Guarnido ha predisposto per lui in ogni scena, legati in modo pregevole alle emozioni e alle sensazioni che gli eventi suscitano nei personaggi e in chi segue le loro vicende.